Comunicato stampa del 18/05/2012.
La denuncia dei 7 attivisti empolesi per aver “imbrattato” con uova
e adesivi alcune banche durante il corteo del primo maggio, potrebbe
aprire nuovi importanti opportunità per chiunque aspiri a cambiare
la propria condizione da carnefice a vittima (“banda della
magliana”, “Casalesi” e Totò Reina, potrebbero avanzare delle
pretese in questo senso). A Empoli sembra infatti sentirsi
danneggiato quello stesso potere bancario indicato unanimemente come
responsabile della crisi che stiamo vivendo. Un sistema finanziario
corrotto e fuori controllo responsabile di un crack globale di oltre
16 trilioni di euro (cifra benevola), costato il posto di lavoro e
la casa a milioni di persone e a cui non sembra più sufficiente la
sola garanzia dell'impunità per i propri manager. Come Cobas e
Comunità in Resistenza abbiamo denunciato come a causa dei debiti
che “LORO” hanno contratto, sei milioni di persone in questo paese
siano disoccupati o cassa-integrati, 350 mila “esodati” e i suicidi
una costante pressoché quotidiana. Chiamare ladrocinio (come avviene
nell'adesivo incriminato) il sistema che garantisce il loro
salvataggio attraverso il taglio di pensioni, istruzione, stato
sociale e posti di lavoro è sicuramente il termine più appropriato,
oltreché legittimo.
Per questo, oltre alla doverosa solidarietà per i denunciati, come
organizzazione sindacale aderiamo alla campagna “ATTACCALO ANCHE
TU”, scaricando e diffondendo l'adesivo BANCHE=LADRI dal sito web
della Comunità in Resistenza di Empoli.
Cobas Empoli-Valdelsa aderente alla Confederazione Cobas del
lavoro privato
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