sabato 8 novembre 2008

L’onda non si arresta: da Empoli a Palermo, la cronaca delle mobilitazioni


La mobilitazione nazionale delle facoltà ribelli porta in piazza decine di migliaia di studenti. In molte città si mobilitano anche i medi. Manifestazioni, cortei, blocchi e occupazioni in tutta Italia dopo le difensive "aperture" govenative sulla riforma e la frenata sui tagli. Alle 11 molte città risultano già paralizzate, a Roma e Milano i concetramenti maggiori. La giornata di oggi segna una tappa intermedia verso la grande manifestazione nazionale del 14 novembre a Roma. A cui seguiranno due giornate di assemblea nazionale, con tutti i soggetti delle università in lotta riunite.

EMPOLI. Un corteo di circa 2000 persone, aperto dallo striscione "noi la crisi non la paghiamo!", ha attraversato il centro di Empoli, in rappresentanza di dieci istituti superiori del Circondario Empolese-Valdelsa e del Valdarno Inferiore (Empoli, Castelfiorentino, Fucecchio e San Miniato) e dell’università. Gli studenti hanno ribadito il loro no no a qualsiasi ulteriore intervento per decreto legge, rivendicando l’abrogazione totale della 133 e una riforma dell’università che parta dalla rimessa in discussione delle passate riforme e del potere delle baronie: la parola va data a quel movimento di lavoratori, precari e studenti che si vorrebbe mettere da parte.
Il corteo si è concluso con gli interventi di rappresentanti di vari istituti della zona.
E' stato lanciato il prossimo appuntamento della manifestazione nazionale degli studenti e degli universitari in lotta che si terrà a Roma venerdì 14 novembre.
Per raggiungere Roma ci saranno dei treni a prezzo concordato da alcune città toscane.

A
Milano le scuole e le università, assieme ai lavoratori della Funzione Pubblica, hanno riempito in 60.000 piazza Duomo. In testa al corteo uno striscione dedicato ai quattro studenti dell'Agnesi denunciati a inizio settimana per aver tentato di occupare il liceo: "Io non ho paura. Le denunce non fermano l'onda". Due cortei non autorizzati hanno bloccato più punti del traffico. La pratica del corteo selvaggio continua a essere la cifra della mobilitazione milanese.

A
Roma medi e universitari hanno sfilato assieme, ritrovandosi in piazza Venezia, luogo nel quale sono confluiti tre cortei provenienti da altrettanti concentramenti. Il corteo ha cacciato pochi fascistelli da piazza Esedra al grido "siamo tutti antifascisti", un segno importante arrivato dagli studenti e dalle studentesse romani dopo le provocazioni e gli scontri della scorsa settimana. Uno striscione apre il corteo: "Noi la crisi non la paghiamo". Decine di uova marce sono state lanciate contro la banca Carim in via Cavour, al momento del passaggio del corteo. Arrivati all'incrocio di viale Trastevere gli studenti hanno deviato il corteo rispetto al previsto (ministero dell'istruzione), indirizzando fischi e cori contro la polizia e i carabinieri che presidiavano la sede governativa in tenuta antisommossa."Siamo l'onda che autoriforma l'università": questo lo striscione calato dalla balconata di ponte Garibaldi. La nuova metà: piazzale Ostiense. Disordini con la polizia sono scoppiati nel tentativo degli studenti e delle studentesse di penetrare nella stazione di Ostiense, le forze dell'ordine hanno caricato e fatto cordone davanti ai cancelli, i manifestanti hanno gridato slogan e lanciato oggetti contro il cordone in anti-sommossa. Un ragazzo è rimasto ferito, lo stesso per un poliziotto ed un giornalista.

A
Pisa gli studenti hanno festeggiato un mese di occupazione del Polo Carmignani Occupato bloccando i binari della stazione per oltre due ore, ottenendo la promessa di un incontro con le Ferrovie Italiane in vista della mobilitazione del 14 novembre. Alla manifestazione hanno preso parte sia studenti universitari che medi. Sono stati accesi anche numerosi fumogeni.
A Cagliari un corteo di 5000 studenti universitari e delle medie superiori ha attraversato le vie del centro cittadino, concludendosi in piazza San Cosimo. Una buona mobilitazione cittadina, che segue alle diverse occupazioni effettuata la scorsa settimana in università.

A
Torino la contro-inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico si è svolta nel piazzale davanti all'ateneo dove è in corso la cerimonia ufficiale che apre il nuovo anno della facoltà. Una bara di cartone nera con la fascia tricolore e la scritta 'Studenti e dipendenti affranti' con davanti due lumini con i santini del premier Silvio Berlusconi e del ministro Giulio Tremonti e l'annuncio mortuario che recita "Si e' spenta in data 6 agosto 2008 l'università causa legge 133. Ne danno il triste annuncio gli studenti tutti e i dipendenti". Un corteo di centinaia di persone è partito dal polo umanistico, da Palazzo Nuovo Occupato, per portare solidarietà ai politecnici, bloccando più punti della città, lasciando alcune note e ricordini all'insegna del motto "Noi la pagheremo noi la vostra crisi!": davanti la banca Antonveneta di via Cernaia il corteo si è fermato per ribadire il concetto, accendendo fumogeni, alternando interventi e attacchinado sui vetri della banca. Tanta la solidarietà e l'appoggio trovato lungo la strada: dalle persone al mercato come dagli studenti affacciati alle finestre delle scuole.

"Se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città", da questo striscione è stato aperto il grande corteo degli studenti e le studentesse delle scuole e delle università di
Napoli. Da piazza Mancini si è mossa la manifestazione, che ha bloccto corso Umberto causando forti disagi. Diversi gruppi di studenti hanno affisso all'ingresso della sede dell'agenzia di lavoro interinale Adecco e della sede regionale della Corte dei conti dei manifesti con sopra scritto: «Attenzione, generatore di crisi», transennando simbolicamente l'accesso ai due edifici con nastri bianchi e rossi. Successivamente un centinaio di palloncini pieni d'acqua sono stati lanciati contro la sede dell'Unione industriali di Napoli.
Corteo anche a
Cosenza, aperto dallo slogan assunto a livello nazionale dal movimento no Gelmini: "Noi la crisi non la paghiamo". Protesta che ha visto confluire in piazza studenti dell'università e delle scuole superiori cosentine, che ha visto però anche la partecipazione, sotto forma di delegazioni, di studenti di Messina, Potenza, Reggio Calabria, Catanzaro.

A
Palermo è sfilato anche li un corteo studentesco, organizzato dall'Assemblea No Gelmini, che si è spinto fin dentro l'atrio del rettorato dell'università, occupandolo simbolocamente. Ciò segue l'irruzione compiuta dagli studenti e dalle studentesse universitari fatta nella giornata di ieri alla conferenza dei rettori svoltasi nella città siciliana.

L'onda anomala day dell'università ha visto tante altre città scendere in piazza, con lezioni all'aperto e cortei. Anche
Macerata si è mobilitata contro la "controriforma Gelmini": 2000 gli studenti in piazza. A Messina invece è stato occupato il rettorato dell'università.

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