giovedì 6 novembre 2008

Empoli: occupato l'assessorato alla casa

LA CRISI DEL DIRITTO ALLA CASA
Viviamo negli anni della crisi. Oltre alle notizie che ci parlano di crack finanziari, licenziamenti, salari insufficienti e precari, tagli al sociale, c'è un dato che testimonia l'instabilità e l'insicurezza che scuotono le nostre vite: l’aumento vertiginoso delle famiglie non più in grado di pagare un affitto. In Italia, secondo i dati del Viminale, gli sfratti nel 2007 sono stati 44mila e l'80% di questi per morosità.
Dal 2001 ad oggi in Italia il Fondo Sociale per l’affitto è stato ridotto del 40% a fronte di un aumento della domanda del 10-15%. Il nostro è uno dei paesi europei con la più bassa percentuale di edilizia pubblica sul resto delle costruzioni: solo l'1% a fronte di paesi come Francia, Spagna, Germania e Inghilterra che superano il 20% (CRESME ricerche). Secondo l'Istat solo l'8% degli aventi diritto riesce veramente ad accedere ad una casa popolare nel nostro paese.
La deregolamentazione del mercato immobiliare ha permesso agli affitti di schizzare alle stelle, con un incidenza sui salari e sulle pensioni, insostenibile per troppi nuclei familiari. Se gli sfratti per morosità superano in numero quelli per finita locazione, appare chiaro che sempre più persone non riescono a permettersi un affitto a prezzo di mercato.
La precarietà diffusa e le trasformazioni socio-demografiche delle strutture familiari hanno fatto sì che negli ultimi anni la situazione si aggravasse profondamente e adesso non è più possibile far finta di niente. Occorre mettere le politiche abitative al centro dell'agenda istituzionale.
Allo sportello sociale di Ponte a Elsa, con cui offriamo consulenza e tutela legale contro la precarietà lavorativa e sociale, si presenta un numero sempre maggiore di famiglie sotto sfatto. Le interminabili file dall'assessore alla casa, dagli assistenti sociali e nei tribunali per le udienze di sfratto evidenziano che queste famiglie sono solo una piccola parte e che c'è un emergenza abitativa nella nostra città.
Sono le categorie sociali più deboli quelle che risentono maggiormente del problema: le famiglie migranti e le donne sole con figli. Per i migranti la precarietà abitativa si somma a tante altre problematiche relative ai diritti di cittadinanza: prassi burocratiche che rendono infiniti i tempi di conseguimento del permesso di soggiorno, impossibile il semplice accesso ai servizi... Per questo migranti e italiani hanno deciso di unirsi in un'associazione meticcia per promuovere e tutelare i diritti (di tutti), al fine di favorire il processo di interazione sociale.
Ad Empoli, con la cancellazione dei finanziamenti regionali e nazionali della legge 112, i lavori per la ristrutturazione e il recupero di alcuni appartamenti ed edifici pubblici di proprietà comunale verranno bloccati perché non ci sono più soldi. Inoltre il recente decreto Matteoli esclude il comune di Empoli (insieme ad altre 37 città toscane) dalla proroga degli sfratti fino al 30 giugno 2009, pur essendo una città riconosciuta per legge ad alta tensione abitativa, dunque la situazione sembra destinata ad aggravarsi ulteriormente.
La questione abitativa diventa sempre più un'emergenza strutturale e grave anche per i nostri territori, dove l’affitto di un bilocale ormai sfiora i 600 euro.
Serve una politica abitativa che sappia fare progetti per il futuro ma anche affrontare il presente, bisogna che le amministrazioni riconoscano che il problema esiste.
Oggi con questa pacifica occupazione CHIEDIAMO:
- Il blocco generalizzato degli sfratti;
- Una politica abitativa che tenga in considerazione i bisogni delle persone e non del mercato;
- Che la morosità sia considerata nelle leggi sull'emergenza abitativa: oggi lavorare spesso non basta per pagare un affitto o un mutuo e vivere dignitosamente.
- In vista dell,inverno almeno misure di emergenza per dare un riparo e tutelare la salute di chi non ha una casa a Empoli e nel circondario.
Sportello sociale
COBAS Empoli-valdelsa | OrdaPrecaria
Comunità in Resistenza_Empoli

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