Solidarietà ai familiari e ai compagni di lavoro di Silvano Malatesti  dai Cobas dell' Empolese-valdelsa. Silvano è morto tra il natale e l'   ultimo dell' anno 2007 sul lavoro, l' ennesima morte sul lavoro nell'  empolese. La sorte non guarda se è il tuo primo giorno di lavoro come  per Jilali  Salamate morto schiacciato dal muletto che stava guidando  alla Sammontana il tre maggio 2004 o se ti manca un solo giorno per  andare in pensione come per Silvano. Non guarda se sei un migrante come  Jiali e hai due figli o se la tua famiglia è composta da una madre  novantenne e una badante per darti una mano ad accudirla. Quello che è  certo è che non si può continuare ad alzarsi la mattina, per  sopravvivere, senza avere la certezza di far ritorno a casa vivo alla  sera. Come Cobas abbiamo presentato un libro bianco sugli infortuni e le  malattie professionali nell ' empolese da poco più di una settimana e  già dovremmo, pultroppo, aggiornarlo. Non entriamo nel merito di quello  che è successo sabato pomeriggio tra gli scaffali del Market di via  Giuntini perchè lo faranno le inchieste dell' ASL  e della magistratura.  Vogliamo però ricordare un passaggio del nostro libro "La morte operaia  non costituisce reato": Un tempo li chiamavano  omicidi bianchi per  evidenziare che quando si muore sul lavoro non c'è fatalità o casualità  che tenga. Si muore perchè il lavoro è ridotto a pura variabile d'  impresa, perchè il profitto, il culto del mercato e del successo  economico sono assunti come principi cardine della società. 
 
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