RENZI,
MERKEL, HOLLANDE E GLI ALTRI MAIALI CHE GOVERNANO L‘UNIONE EUROPEA
SARANNO A MILANO PER DECIDERE COME RENDERCI SEMPRE PIU’ POVERI MENTRE
BANCHIERI E POLITICI SI ARRICCHISCONO.L'8 ottobre i
presidenti del consiglio dei paesi europei si incontreranno a Milano per
discutere di occupazione e disoccupazione giovanile.
Chissà
cosa si diranno? Forse si diranno che nel sud Europa la disoccupazione
tra gli under 30 raggiunge il 46 %... O che le politiche di austerità
imposte dall'Europa hanno l'effetto (e l'obbiettivo) di impoverire
progressivamente larghe fasce della popolazione.
Probabilmente si
racconteranno che una popolazione impoverita e indebitata è il prezzo
da pagare per garantire la stabilità dei mercati, l'arricchimento
progressivo di poche potentissime lobby e il mantenimento dei privilegi
loro e dei loro clienti.
Chissà cosa risponderà Renzi quando gli
chiederanno che intende fare per risolvere la raccapricciante situazione
economica e sociale italiana?
Probabilmente dirà che la soluzione
è il JOBS ACT, la spremitura indistinta di giovani, precari,
anziani,donne, migranti, sacrificati per la sopravvivenza del sistema
capitalista. E se non basta, si puo' tranquillamente cominciare a
spremere i lavoratori che hanno ancora qualche esigua sparuta garanzia,
eredità sempre più sfumata delle conquiste delle lotte precedenti.
Dunque, assalto all'articolo 18, lavoro volontario, modello Expo2015. E
poi naturalmente grandi opere: TAV, EXPO,TRIVELLAZIONI.
Non ci
importa quali balle si racconteranno i dirigenti dell’Unione Europea tra
una cena di gala e una degustazione di champagne. Possiamo
tranquillamente affermare che noi, i giovani, gli sfruttati, i precari,
gli studenti, i disoccupati, le donne, i migranti, i pensionati e tutti
quelli che pagano la crisi non abbiamo niente da dire alla Merkel, a
Renzi, a Barroso, a Hollande. Non ci interessa dirgli cosa sbagliano e
cosa dovrebbero fare per governarci meglio.. Sono i nostri nemici.
Sognamo di disarcionarli, di destituirli, di gettarli in massa in una
discarica, di sbarazzarci di loro. Oggi non siamo in grado di
saccheggiare le loro proprietà, occupare le loro ville di lusso,
incendiare i loro inutilissimi parlamenti, sventrare i loro forzieri ma
sappiamo che è in questa direzione che ci stiamo organizzando.
Il 2
ottobre, a Napoli la città ha risposto con determinazione alla
provocazione del vertici dei banchieri della BCE. L’8 ottobre tocca a
Milano, nonostante il poco tempo a disposizione, trovare il coraggio e
la forza per accogliere questi ingombranti parassiti come si deve.
Una
cosa invece la vogliamo dire alla FIOM che quel giorno sarà in piazza.
Sopratutto alla base, che sta ogni giorno in fabbrica e si confronta con
la triste realtà della classe operaia italiana, con la sua disillusione
e con il suo cinismo. Non ci gireremo intorno: il sindacato di cui fate
parte, la CGIL, è a tutti gli effetti uno sindacato padronale. Uno
strumento di mantenimento dello status quo. Di conseguenza un nostro nemico di classe, là dove nostro
sta a indicare tutti e tutte quelli che si organizzano per una
trasformazione rivoluzionaria dello stato di cose presenti. Uno dei
problemi contemporanei è che la lotta di classe ha una sola direzione.
La fanno i padroni contro i lavoratori, i ricchi contro i poveri. La
CGIL ha una responsabilità ben precisa in tutto ciò. Vorremmo invece che
i lavoratori e gli sfruttati tutti ricominciassero ad essere offensivi.
Ma sappiamo anche che in molti tra gli operai vivono lo stesso nostro
malumore, lo stesso odio per i padroni e loro sgherri. E naturalmente
per i responsabili dell’austerity. Forse la giornata dell'8 ottobre può
servire ad incontrarsi, a riconoscerci come parte della stessa
barricata. Partendo da nemici comuni: la confindustria, la troika, i
governanti corrotti, i sindacalisti venduti.
Un’altra
occasione sarà sicuramente il 16 ottobre. Sarà una giornata di sciopero,
ma un po’ particolare. A scioperare saranno tutti quelli e quelle che
non hanno diritto di sciopero o che non hanno nemmeno un lavoro da cui
potersi astenere. Vi invitiamo a partecipare, a sperimentare forme altre
di sciopero sociale e transitivo. Bloccheremo, picchetteremo, metteremo
in sciopero tutto quello che riusciremo. Lo faremo con gli operai
migranti della logistica , con gli studenti e con tutti quelli che
riusciremo a coinvolgere. Sarà una
giornata di lotta dura.
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