domenica 5 ottobre 2014

Milano,8 ottobre contro le politiche UE - h 9 p.le Lotto. Dopo Napoli, un'altra giornata di lotta contro le politiche UE

RENZI, MERKEL, HOLLANDE E GLI ALTRI MAIALI CHE GOVERNANO L‘UNIONE EUROPEA SARANNO A MILANO PER DECIDERE  COME RENDERCI SEMPRE PIU’ POVERI MENTRE BANCHIERI E POLITICI SI ARRICCHISCONO.L'8 ottobre i presidenti del consiglio dei paesi europei si incontreranno a Milano per discutere di occupazione e disoccupazione giovanile.
Chissà cosa si diranno? Forse si diranno che nel sud Europa la disoccupazione tra gli under 30 raggiunge il 46 %... O che le politiche di austerità imposte dall'Europa hanno l'effetto (e l'obbiettivo) di impoverire progressivamente larghe fasce della  popolazione.
Probabilmente si racconteranno che una popolazione impoverita e indebitata è il prezzo da pagare per garantire la stabilità dei mercati, l'arricchimento progressivo di poche potentissime lobby e il mantenimento dei privilegi loro e dei loro clienti.
Chissà cosa risponderà Renzi quando gli chiederanno che intende fare per risolvere la raccapricciante situazione economica e sociale italiana?
Probabilmente dirà che la soluzione è il JOBS ACT, la spremitura indistinta di giovani, precari, anziani,donne, migranti, sacrificati per la sopravvivenza del sistema capitalista. E se non basta, si puo' tranquillamente cominciare a spremere i lavoratori che hanno ancora qualche esigua sparuta garanzia, eredità sempre più sfumata delle conquiste delle lotte precedenti. Dunque, assalto all'articolo 18, lavoro volontario, modello Expo2015. E poi naturalmente grandi opere: TAV, EXPO,TRIVELLAZIONI.
Non ci importa quali balle si racconteranno i dirigenti dell’Unione Europea tra una cena di gala e una degustazione di champagne. Possiamo tranquillamente affermare che noi, i giovani, gli sfruttati, i precari, gli studenti, i disoccupati, le donne, i migranti, i pensionati e tutti quelli che pagano la crisi non abbiamo niente da dire alla Merkel, a Renzi, a Barroso, a Hollande. Non ci interessa dirgli cosa sbagliano e cosa dovrebbero fare per governarci meglio.. Sono i nostri nemici. Sognamo di disarcionarli, di destituirli, di gettarli in massa in una discarica, di sbarazzarci di loro. Oggi non siamo in grado di saccheggiare le loro proprietà, occupare le loro ville di lusso, incendiare i loro inutilissimi parlamenti, sventrare i loro forzieri ma sappiamo che è in questa direzione che ci stiamo organizzando.
Il 2 ottobre, a Napoli la città ha risposto con determinazione alla provocazione del vertici dei banchieri della BCE. L’8 ottobre tocca a Milano, nonostante il poco tempo a disposizione,  trovare il coraggio e la forza per accogliere questi ingombranti parassiti come si deve.
Una cosa invece la vogliamo dire alla FIOM che quel giorno sarà in piazza. Sopratutto alla base, che sta ogni giorno in fabbrica e si confronta con la triste realtà della classe operaia italiana, con la sua disillusione e con il suo cinismo. Non ci gireremo intorno: il sindacato di cui fate parte, la CGIL, è a tutti gli effetti uno sindacato padronale. Uno strumento di mantenimento dello status quo. Di conseguenza un nostro nemico di classe, là dove nostro sta a indicare tutti e tutte quelli che si organizzano per una trasformazione rivoluzionaria dello stato di cose presenti.  Uno dei problemi contemporanei è che la lotta di classe ha una sola direzione. La fanno i padroni contro i lavoratori, i ricchi contro i poveri. La CGIL ha una responsabilità ben precisa in tutto ciò. Vorremmo invece che i lavoratori e gli sfruttati tutti ricominciassero ad essere offensivi. Ma sappiamo anche che in molti tra gli operai vivono lo stesso nostro malumore, lo stesso odio per i padroni e loro sgherri. E naturalmente per i responsabili dell’austerity. Forse la giornata dell'8 ottobre può servire ad incontrarsi, a riconoscerci come parte della stessa barricata. Partendo da nemici comuni: la confindustria, la troika, i governanti corrotti, i sindacalisti venduti.
Un’altra occasione sarà sicuramente il 16 ottobre. Sarà una giornata di sciopero, ma un po’ particolare. A scioperare saranno tutti quelli e quelle che non hanno diritto di sciopero o che non hanno nemmeno un lavoro da cui potersi astenere. Vi invitiamo a partecipare, a sperimentare forme altre di sciopero sociale e transitivo. Bloccheremo, picchetteremo, metteremo in sciopero tutto quello che riusciremo. Lo faremo con gli operai migranti della logistica , con gli studenti e con tutti quelli che riusciremo a coinvolgere.  Sarà una giornata di lotta dura.

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