mercoledì 26 marzo 2014

LUNEDÌ 7 APRILE 2014 SCIOPERO NAZIONALE POSTE ITALIANE indetto da Cobas Poste e Cub Poste.



Che si volesse arrivare alla vendita di Poste italiane era chiaro; da sempre abbiamo denunciato ogni iniziativa, accordo o forma di gestione che andasse in tale direzione.
Oggi abbiamo la conferma che le nostre analisi
erano nel giusto ed i timori fondati.
La cessione del 40% dellazienda, come primo passo verso la completa privatizzazione, non arriva quindi, come una sorpresa.
E non sorprende nemmeno la leggerezza ed approssimazione con la quale una decisione di tale portata viene presentata e gestita ne la studiata indifferenza dei mezzi di informazione.
Non sono fornite indicazioni sui modi nei quali tale cessione si attuerà; quali saranno gli acquirenti; quale sarà il futuro dei 150.000 dipendenti di Poste Italiane e quale quello del servizio universale e dei servizi di bancoposta.
Non potendo credere alla motivazione legata allabbassamento del debito pubblico, (2.068 mld vs 4-5), appare evidente come la vendita di unazienda che fa utili considerevoli ormai da anni, non possa che essere lennesimo regalo e scambio di favori tra potenti.
La totale incertezza genera nei lavoratori e lavoratrici una forte preoccupazione ed un senso di ansia per il futuro.
Tutto questo va ad aggravare una situazione che, già allo stato attuale, si presenta insostenibile per dipendenti ed utenti di Poste italiane.
I disservizi nel settore del recapito, il calvario insostenibile davanti agli sportelli degli uffici postali e linadeguatezza nella gestione della logistica, sono ormai la regola su tutto il territorio nazionale.
È ovunque tangibile la giusta insofferenza dei cittadini-utenti di Poste italiane.
Con continue scelte sciagurate di azienda e sindacati della concertazione, mai messe in discussione, si continuano a caricare sulle spalle dei lavoratori di tutti i settori, sempre nuove lavorazioni e responsabilità, con aumenti incontrollati del carico di lavoro e senza alcun riconoscimento economico, spesso senza una programmazione ed indicazioni operative certe ed univoche.
In tutte le sedi di lavoro si tocca con mano la sofferenza dei lavoratori che, in molti casi, si presenta come un vero malessere.
È sempre più difficile e diverrà impossibile, in particolare per le donne, conciliare i tempi e le energie tra lavoro in azienda e lavoro a casa.
A fronte di tutto questo, il controllo dell’azionista unico di Poste, il Ministero dell’Economia, è stato del tutto assente e, oggi, se ne comprende il motivo e si hanno le conferme di quanto da sempre denunciamo.
PER PRIVATIZZARE UN SERVIZIO PUBBLICO
E SVENDERE UNA GRANDE AZIENDA,
È NECESSARIO CHE IL CONTROLLO DELLO STATO VENGA MENO.
È necessario che il fruitore del servizio inizi a considerarlo inefficace e inutile, che si faccia strada la convinzione, riproposta ad arte in ogni occasione da politici e imprenditori attraverso i mezzi di informazione, che privato “è bello” che privato “è meglio”.
A questo serve lo sfascio continuo del recapito e, in parte per ora, anche del bancoposta, portato avanti in modo mirato ed ininterrotto da più di 10 anni.
Quando la gente non avrà più fiducia in Poste Italiane, quando chi difende questo bene della collettività, dovrà lottare anche con la rabbia di utenti male informati, allora sarà arrivato il momento per cancellare definitivamente tutto ciò che Poste Italiane offre e rappresenta.
CONFERMIAMO LA NOSTRA TOTALE CONTRARIETÀ A QUESTA OPERAZIONE E AD OGNI SCELTA CHE VADA NEL SENSO DI UNA CESSIONE, PRIVATIZZAZIONE O TRASFORMAZIONE DEI SERVIZI DI RECAPITO, LOGISTICA E BANCOPOSTA.
È necessario difendere l’occupazione, la qualità del lavoro e dei servizi offerti che sarebbero irrimediabilmente compromessi dalla cessione a privati.
Ribadiamo che i servizi pubblici e i beni comuni non devono essere toccati; che Poste Italiane deve continuare, come ente pubblico, a garantire quanto sancito dalla Costituzione, in merito ai diritti alla comunicazione ed alla tutela del risparmio.
Per la ripubblicizzazione dell’azienda, in difesa degli interessi di lavoratori e cittadini,
LUNEDÌ 7 APRILE 2014 SCIOPERO NAZIONALE DI TUTTI
I LAVORATORI E LAVORATRICI DI POSTE ITALIANE.

Nessun commento: