lunedì 13 gennaio 2014

Progetto di Colorobbia, i Cobas e il Csa: “Al fianco del comitato popolare per dire no a questo impianto”

Un momento della commissione consiliare congiunta a Montelupo Fiorentino (foto gonews.it)
 
I Cobas dell’ empolese-valdelsa e la Comunità in resistenza sono al fianco del costituendo comitato popolare nell’osteggiare l’ipotesi di costruzione dell’ impianto SOA (sottoprodotti di origine animale) Ecobit nella zona industriale della Pratella, a Fibbiana.
Questo territorio è particolarmente sensibile dal punto di vita ambientale soprattutto per la presenza superficiale delle acque di falda dell’Arno che scorreva qui vicino fino in epoca rinascimentale.
La cementificazione dell’area, realizzata negli ultimi anni è il risultato di un’idea di sviluppo, seguita e sostenuta dalle scelte urbanistiche, basata su un sistema di produzione e di mercato globalizzato il cui fallimento è oggi sotto gli occhi di tutti e stiamo pagando caro.
La previsione dell’impianto SOA segna così la continuità con un sistema produttivo nocivo per la salute e per l’ ambiente e ancora una volta riflette l’incapacità di riconoscere nelle risorse locali, sia territoriali che di saperi artigianali, il punto di partenza per uno sviluppo locale autosostenibile.
E’ evidente che impianti e soprattutto scelte del genere, non siano un problema specifico della cittadinanza di Montelupo Fiorentino ma riguardino tutti gli abitanti del comprensorio, non a caso l’ approvazione spetta all’ unione dei comuni.
Una popolazione che si impegna in una raccolta differenziata che supera il 90% perché dovrebbe accettare un peggioramento -grande o piccolo che sia spetta ai tecnici quantificarlo- della propria qualità della vita?
L’ impianto dovrebbe sorgere in una zona in cui non ci sono grandi allevamenti intensivi di bestiame per cui si deduce che la materia prima venga importata, su gomma, da altre zone d’ Italia, diventando un anello del dissennato sistema di produzione alimentare basato sugli allevamenti dove gli animali vivono in condizioni infernali e su un’agricoltura sempre più lontana dai cicli naturali e dipendente da concimi e pesticidi.
Tutto questo al solo scopo di arricchire pochi a scapito della salute di tutti.
Non cediamo al solito ricatto all’italiana o salute o lavoro, nessun posto di lavoro è tale se non è garantita la salute del lavoratore e della cittadinanza tutta.
Come comunità in resistenza e Cobas dell’empolese Valdelsa ci impegneremo ad organizzare iniziative volte a informare e coinvolgere tutta la nostra area riguardo a questo scellerato progetto. Invitiamo pertanto anche tutti gli altri soggetti del territorio, sensibili al tema del’ ambiente, a collaborare attivamente a questa campagna informativa.
Cobas Empoli-Valdelsa 
CSA Intifada/Comunità in resistenza

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