giovedì 11 aprile 2013

I lavoratori della logistica si organizzano per la costruzione di una piattaforma rivendicativa su orario, sicurezza e salario.

Nei magazzini della logistica lavorano tanti lavoratori, spesso immigrati, in condizioni di sfruttamento selvaggio, senza busta paga, senza un contratto regolare con una retribuzione oraria di pochi euro.
Orari giornalieri spesso superiori alle dieci ore, pause non pagate, tempo di cambio divisa (in entrata e in uscita ) non riconosciuto, lavoro notturno e\o festivo senza maggiorazione. Spesso le lavorazioni vengono effettuate in deroga a quella che è la legislazione vigente. Non mancano casi nei quali è assente perfino la busta paga e i soldi vengono accreditati su una carta prepagata con retribuzioni del tutto irregolari. Le grandi aziende del settore spesso ricorrono a manodopera esterna, cooperative ed agenzie che impiegano lavoratori più ricattabili costretti ad operare con salari da fame e fuori dalle normativa sulla sicurezza.
In alcuni magazzini della logistica vige il terrore, chi protesta si trova o espulso o con una forte riduzione delle ore e del salario, dominano la paura, l'arbitrio e l'assenza dei diritti sanciti in normativa ed elementari.
Tra un appalto e l'altro non esiste continuità del rapporto di lavoro, le liquidazioni sono spesso irregolari e corrisposte solo in minima parte, capita sovente che in cambio del Tfr il lavoratore debba perfino sottoscrivere una dichiarazione con la quale dichiari di non pretendere altri pagamenti da parte delle aziende o cooperative. Fatti due conti, visto che le retribuzioni sono spesso e volentieri irregolari e non corrispondenti alle tabelle del contratto nazionale, il lavoratore ci rimette alla fine migliaia\centinaia di euro
Ma a questa situazione di ricatto e soprusi, di violenza padronale e di ingiustizia tanti lavoratori si sono ribellati, hanno organizzato scioperi e manifestazioni, strappato accordi e normale retribuzione, orari adeguati, maggiorazioni festive e notturne, fino all'applicazione del contratto nazionale della logistica.
Questi lavoratori, con le loro lotte, hanno poi organizzato uno sciopero nazionale il 22 marzo scorso e ne stanno preparando un altro. A tale scopo, sostenuti dal comitato di appoggio alle lotte delle cooperative che da anni opera in Lombardia, SiCobas, ADL e Cobas lavoro privato hanno presentato una piattaforma rivendicativa. Il prossimo 19 aprile si incontreranno per una grande assemblea nazionale i lavoratori e delegati della logistica in cui definiranno i passi futuri per affermare i principi enunciati nella piattaforma.
Anche in toscana è possibile alzare la testa e rivendicare condizioni di lavoro e di vita dignitose sia per i dipendenti diretti delle ditte che per i lavoratori di agenzie e cooperative appaltate; per raggiungere questi obiettivi è necessario organizzarsi e mettersi insieme, dare vita ai Cobas e tutti insieme perseguire obiettivi quali l'applicazione del contratto nazionale, salari regolari e rispetto delle normative sulla sicurezza e dell'orario di lavoro.
COBAS LAVORO PRIVATO TOSCANA

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