martedì 19 giugno 2012

Venerdì 22 giugno sciopero generale di tutta la giornata.

Comunicato stampa
L'ultima miracolosa trovata governativa si chiama "decreto sviluppo", un nuovo colossale trasferimento di risorse dalla spesa pubblica e sociale al sistema bancario e all'impresa privata.
  "Crescita" e "sviluppo" servono in realtà a nascondere cartolarizzazioni e svendita dell’impresa pubblica nazionale e locale, nuovi tagli alla scuola, alla sanità, ai trasporti, licenziamenti di massa nella P.A, salari bloccati, slittamento delle tredicesime. La montagna mediatica della “spending review” ha partorito niente meno che il topolino della riduzione dei buoni pasto dei dipendenti pubblici, mentre continuano ad imperare clientele e corruzione, stipendi e pensioni d’oro di manager e super dirigenti.

Lo stato garante degli interessi speculativi e finanziari, da un lato organizza ossessivamente la propaganda, dall’altro militarizza le piazze. Da Basiano a Bologna a Roma le aggressioni di polizia e carabinieri a lavoratori, precari, studenti e disoccupati, sono una costante pressoché quotidiana. Istituzioni, partiti e sindacati concertativi, danno il loro solito contributo "unitario" nel sostenere un governo imposto dai poteri forti economici e finanziari attraverso lo spauracchio dello sfaldamento dell’Euro.

Dov’è la CGIL che fino a qualche mese fa giudicava necessario uno sciopero generale entro la fine di maggio, a difesa dell’art. 18 e contro la riforma del sistema previdenziale?
Le nuove parole d’ordine dei sindacati collaborazionisti sembrano ridursi unicamente alla richiesta di un po’ di equità fiscale e al salvataggio di qualche “esodato” in più di quelli proposti dalla Fornero.
Evidentemente i 500 euro al mese di pensione a 70 anni, la libertà di licenziamento sia nel privato che nel pubblico, la sostituzione della cassa integrazione con la truffa dell’ASPI, l'aumento del precariato, ossia flessibilità in entrata oltre che in uscita, sono tutte misure necessarie per una fantomatica “crescita” che i lavoratori lavoratori dovranno ancora una volta subire in silenzio.

A tutto ciò si aggiunge l’aggressione definitiva al settore pubblico: l’accordo sulla riforma della P.A. appena sottoscritto da CGIL, CISL e UIL, oltre a tante altre nefandezze, smantella le residue garanzie salariali scritte nei CCNL del comparto, trasformando gran parte del salario in una variabile legata alla cosiddetta “Performance” misurata di volta in volta dagli organismi governativi.

Nel frattempo, l’IMU, la revisione delle aliquote, l’aumento del costo delle utenze e delle tasse locali, il definitivo smantellamento dello stato sociale, vanno ad aggravare un quadro già insostenibile per gra parte delle famiglie italiane.

Di fronte a tutto questo è improponibile qualsiasi spazio per mediazioni concertative, occorre avviare un percorso che chiuda i conti al più presto con questo governo. Costruire   una coalizione sociale ampia, che sappia opporsi concretamente alle politiche neoliberali di Monti e della troika. Occorre farlo senza ambiguità, distinguendo chiaramente chi davvero difende gli sfruttati e chi invece si fa garante degli interessi degli sfruttatori.

E’ urgente aprire una stagione di lotte che connetta la ricchezza della critica sociale espressa dai movimenti  nelle grandi battaglie per la difesa dei beni comuni, con la rivolta del mondo del lavoro.
Che leghi il conflitto tra capitale e lavoro con le battaglie dei comitati che si oppongono alle speculazioni legate a TAV,  inceneritori,  rigassificatori  ecc… che devastano e impoveriscono i territori.  Ritrovare un filo comune è quanto mai necessario per contrastare rassegnazione e impotenza e aprire scenari concreti di cambiamento.
Per questo i Cobas Empoli-Valdelsa insieme alle altre organizzazioni del sindacalismo di base, ai movimenti, agli studenti, ai comitati, ai centri sociali sostengono lo sciopero generale per l’intera giornata di venerdì 22 giugno e invitano tutte le realtà del territorio a partecipare alla manifestazione/corteo che partirà alle 9,30 dai cancelli della R.Ginori a Sesto Fiorentino.
Cobas Empoli-Valdelsa.

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