Lunedì
2 Aprile abbiamo presentato un esposto alla Procura di Firenze e uno
all’Ispettorato del Lavoro riguardo l’utilizzo aziendale del
sistema A.V.M. (Monitoraggio Automatico Veicoli) nonostante la
mancata autorizzazione dell’ente preposto, come prescritto dalle
vigenti leggi e normative.
Il
controllo che ATAF SpA esercita sui lavoratori avvalendosi di
apparecchi per il monitoraggio, oltre a risultare illegittimo su un
piano giuridico per contrasto con la citata norma della Statuto dei
Lavoratori e anche alla luce di precedenti giurisprudenziali
recentissimi, incide ulteriormente sulla sfera psicologica del
conducente dei mezzi pubblici urbani, sottoposto quotidianamente a
carichi stressogeni ingenti.
L’azienda,
dopo
una
prima
denuncia
sull'illegittimo
utilizzo
del
sistema
(a
scopo
sanzionatorio
e
di
condizionamento
circa
la
condotta
di
guida
dei
conducenti),
ha
comunque
tentato
di
aggirare
la
giurisdizione
vigente,
mediante
un
accordo
sindacale
locale
atto
ad
evitare
la
richiesta
di
autorizzazione
e
relativa
ispezione
del
ministero.
Tale
forzatura,
però
non
si
è
mai
concretizzata,
per
la
manifesta
volonta
della
dirigenza
nell'applicare
le
necessarie
modifiche
richieste
al
sistema,
allo
scopo
di
evitare:
Il
controllo
in
tempo
reale
di
ogni
singolo
veicolo
e
relativo
conducente
effettuato
costantemente
dagli
Operatori
presenti
in
Centrale
e
dai
loro
superiori
risulta,
da
quanto
è
stato
possibile
constatare,
in
palese
contravvenzione
oltre
che
all'art.
4
della
legge
300/70,
con
il
D.LGS.
30/06/2003
n.196
e
con
il
Provvedimento
04/10/2011
n.
370
del
Garante
per
la
Protezione
dei
Dati
Personali.
A
nostro avviso, ben difficilmente si potrà costatare la conformità
del sistema AVM di ATAF, per i seguenti motivi:
Il
monitoraggio
è
costante
e
non
solo
in
particolari
condizioni
come
prevede
la
legge.
I
messaggi
che
vengono
inviati
sul
display,
nei
quali
si
intima
di
giustificare
ritardi
o
anticipi
(cosa
che
già
facciamo
personalmente
nel
diario
di
bordo
della
vettura
assegnata),
si
configurano
come
illegittimi
dal
momento
in
cui
assumono
la
forma
di
un
ordine
coercitivo
impartito
dal
superiore,
il
quale
ha
la
possibilità
costante
di
vigilare
l'autista
durante
la
prestazione
del
servizio.
Non
vi
è
ancora
stata
comunicazione
dei
soggetti
che
hanno
accesso
ai
dati
sensibili/personali
e
di
quelli
autorizzati
al
trattamento
di
tali
informazioni.
Gli
operatori
della
sala
radio
e
superiori,
prendono
visione
in
tempo
reale
di
dati
sensibili
quali:
nome,
cognome
e
matricola
aziendale
del
conducente
in
servizio
su
ogni
vettura;
tale
attività
è
vietata
dal
Garante
della
Privacy.
Per
tutte queste problematiche abbiamo chiesto a gli organi di controllo
sopra citati di intervenire in tempi rapidi, sia a tutela dei
lavoratori, ma anche perché il sistema A.v.m. e tutta
l’apparecchiatura correlata, fanno parte del pacchetto che verrà
ceduto ad Ataf Gestione e quindi inserita nel bando di vendita.
Le
domande
principali
che
ci
poniamo
sono:
può
essere
venduto
un
qualcosa
se
non
ha
la
relativa
autorizzazione
per
il
suo
corretto
utilizzo?
E
ancora:
i
futuri
probabili
acquirenti
dell'azienda,
sanno
che
compreranno
un
sistema
di
monitoraggio
a
tutt’oggi
fuori
legge?
Forse
sono
queste
le
"piccole
irregolarità"
che
han
determinato
il
prezzo
a
saldo
di
Ataf!! Firenze
10/04/2012
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