martedì 5 aprile 2011

Accoglienza e solidarietà, se non ora quando?



Chiediamo di poter entrare con i nostri legali nella struttura che ospita i migranti


La fuga è un diritto. Qualsiasi essere umano recluso senza motivo ha, per quanto ci riguarda, il diritto di fuggire. E' la natura umana che tende alla libertà, per fortuna.
Abbiamo tutti negli occhi le immagini dei migranti che scavalcano le reti che avrebbero dovuto, nelle intenzioni dei governanti, tenerli
rinchiusi senza motivo. Rimaniamo ogni volta stupiti dalla inadeguatezza del nostro governo e soprattutto del ministro degli interni Maroni:
come si può pensare che giovani che hanno avuto il coraggio di sfidare il mare possano fermarsi davanti a una rete? E allo stesso modo,
come si può pensare che possano fermarsi a Ventimiglia se vogliono andare in Francia o nei paesi del nord Europa? E' inutile pensare che
militarizzare le stazioni possa tarpare le ali al desiderio di libertà, questi ragazzi hanno sfidato dittatori decennali e li hanno abbattuti, hanno sfidato il mare, sanno bene che la libertà non si paga, si strappa.
Viviamo giorni di delirio politico, si appoggiano guerre contro dittatori amici fino a un mese prima, si applaudono i popoli che si ribellano contro quei dittatori reclamando pane, lavoro e democrazia. Ma si bombardano gli stessi popoli, e se arrivano sulle coste diventano clandestini o un problema per la sicurezza. Si pensa di andare nella Tunisia deBenAlizzata e poter comprare la politica locale per bloccare i flussi o poter rimpatriare, come si fosse nel parlamento italiano. Pompieri vengono mandati su
e giù per lo stivale a montare tendopoli per fronteggiare un'emergenza inventata, su terreni improbabili e contro il volere delle istituzioni locali; quindi partono contrordini e marce indietro, e i soliti poveri pompieri devono smontare tutto.
Adesso in Toscana stanno arrivando circa 500 migranti, profughi, clandestini, come dobbiamo chiamarli? Il Donzelli da Firenze ci consiglia clandestini, noi preferiamo chiamarli uomini, o forse vista l'età sarebbe meglio dire ragazzi, non ce ne abbia.
Lo stesso baldo consigliere regionale del PdL si affretta a dire che in Toscana "non saranno controllati e saranno liberi di andare... chissà dove". Ci sentiamo in dovere di ricordargli che queste persone vengono via da territori instabili politicamente, in fuga da guerre, alcune delle quali ci vedono incostituzionalmente complici, e che hanno diritto
alla tutela prevista dai trattati internazionali dei diritti umani, come la Convenzione di Ginevra, di cui l'Italia è firmataria.
Sottolineiamo ancora una volta, probabilmente ce n'è bisogno, che essere clandestini in Italia è reato solo perché lo dice una legge razzista varata da questo governo nel 2008, il Pacchetto Sicurezza, e che nei CIE vengono rinchiuse ingiustamente persone che non hanno commesso nessun altro reato che il muoversi. Cioè persone che si muovono all'interno del diritto universale degli esseri umani (che tutela il diritto a migrare di ogni essere umano), ma al di fuori dei diritti di cittadinanza degli stati e della fortezza Europa: la discrepanza in tempi di globalizzazione è evidente.
Dopo Coltano, adesso anche a Calambrone si svolgono manifestazioni di protesta verso la presenza dei migranti tunisini, così sentiamo dire che la presenza di qualche decina di ragazzi, la cui aspirazione è tutt'altro che stare li, potrebbe compromettere addirittura la stagione turistica.
Chiediamo alle istituzioni locali e al presidente della regione Toscana, notoriamente contraria alla presenza di un CIE, se quelli che sta organizzando siano o meno dei piccoli CIE.
Auspichiamo che la volontà sia quella di accogliere, e non di recludere né di limitare la libertà di movimento di chi è deportato in Toscana. Anche noi crediamo come il presidente Rossi che non si può "buttare" centinaia e centinaia di migranti in una tendopoli, ma se venisse comunque agita una reclusione verso queste persone, in camere da
letto anziché in tende, i diritti umani sarebbero rispettati? Si può definire accoglienza quella che comunque impedisce il libero movimento di persone che non hanno commesso nessun reato e che fuggono da Paesi instabili?
Noi crediamo proprio di no, appoggiamo il desiderio di libertà che a partire da singoli sta contaminando interi popoli delle sponde sud del mediterraneo, invitiamo per questo le istituzioni locali a non esercitare alcuna forma di reclusione e a dare i permessi di soggiorno temporanei per motivi umanitari che spettano alle persone che sono arrivate anche a Empoli. Del resto anche il presidente della regione Toscana Rossi lo ha chiesto, e lo stesso Maroni si è dovuto dichiarare favorevole al riconoscimento di tale diritto.
Adesso è il momento di dimostrare i valori di accoglienza e solidarietà di cui la Toscana ed Empoli sono portatrici, se non ora quando?

Ci rendiamo inoltre disponibili a tutelare dal punto di vista legale i migranti arrivati a Empoli, e chiediamo al comune e alla Misericordia la possibilità di entrare con i nostri legali nella struttura che li ospita, per capire se sono a conoscenza dei loro diritti e, nel caso fosse necessario, spiegarli.

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