domenica 11 aprile 2010

Dalla Protezione civile al carcere:il business continua

Un legge affida a Ionta i superpoteri di Bertolaso.

Non si è ancora placata la polemica sugli scandali della Protezione civile con un colossale giro di affari costruito per sfruttare le emergenze che il Governo rilancia una nuova iniziativa imprenditoriale alimentando nel paese un clima di paura , di insicurezza sociale per fronteggiare il quale servirebbero pià forze di polizia e appunto nuovi carceri.

Merita attenzione l'ordinanza ministeriale del 19\3, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 29 Marzo scorso, una ordinanza che assegna superpoteri al capo Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Ionta, un passato da capo nel pool antiterrorismo e da un anno assegnato alla Direzione delle carceri. Ionta avrà super poteri per realizzare nuove carceri (costruiranno anche le chiatte galleggianti??), per intervenire nel rifacimento di alcuni istituti di pena potenziandone la capienza.A tale scopo viene previsto un ingente budget di spesa solo per strutturare un team di esperti, di contratti a tempo determinato, di consulenti esterni "sulla base di criteri di scelta a carattere fiduciario" lasciando al Commissario delegato mano libera nella definizione dei compensi.

Le istituzionli locali dovranno mettersi a completa disposizione del Super commissario che potrà indire, in pochi giorni, una Conferenza dei servizi, decidere progetti e realizzarli senza alcuna verifica visto che in pochi giorni le macchine burocratiche non si attiveranno mai e viene previsto fin da ora il silenzio assenso in caso di mancata risposta da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Nelle prossime due settimane (scadenza a fine mese), Ionta presenterà un mega piano che dovrebbe prevedere nove carceri di dimensioni più piccole e destinate a detenzioni più brevi, otto istituti di pena saranno collocati in città di media grandezza per ospitare circa 7 mila detenuti, altri spazi dovrebbero essere ricavati da una riorganizzazione di alcuni carceri dove saranno ridotti gli spazi di aggregazione e socialità a disposizione dei detenuti Il tutto per arrivare a circa 20 mila nuovi posti in carcere, milioni di euro stanziati e nessuna garanzia che verranno rispettate le norme in fatto di costruzione, nessuna tutela dei diritti umani, delle normative sulla sicurezza dei lavoratori edili. Il Governo Berlusconi dopo la criminalizzazione dei migranti e dei movimenti, mentre lavora ad una legge antisciopero e a cancellare lo statuto dei lavoratori con riforme costituzionali presidenzialiste in arrivo, non poteva dimenticarsi della ossessione securitaria. Inizia la campagna per la riapertura dei Manicomi e per distruggere ogni alternativa al carcere perchè la militarizzazione dei territori, il rafforzamento delle istituzioni securitarie come il carcere sono i presupposti perchè le politiche del Governo trovino il terreno fertile dove attecchire.

Confederazione Cobas Pisa

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