venerdì 6 dicembre 2013

A FIANCO DEI LAVORATORI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE DELL’ATAF DI FIRENZE, IN LOTTA CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DISPOSTA DALLA GIUNTA RENZI

IL COBAS  LAVORO  PRIVATO  E  LA  CONFEDERAZIONE  COBAS,
PLAUDONO AGLI SCIOPERI DEI LAVORATORI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE DELL’ATAF DI FIRENZE,  IN LOTTA CONTRO LA NEFASTA PRIVATIZZAZIONE DISPOSTA DALLA GIUNTA RENZI , CHE STA PROVOCANDO GUAI INFINITI AI LAVORATORI E ALLA CITTADINANZA.

La giornata di sciopero del 5/12 , partecipata al 100% ha visto i lavoratori in piazza, sostenuti dai fiorentini nelle motivazioni a sostegno della mobilità pubblica, sottratta alla speculazione privata e alle molteplici carenze del servizio.
Oggi , lo sciopero continua con i lavoratori in assemblea permanente, nel mentre la RSU ( 15 su 18 Cobas) ha imposto un tavolo all’Ataf  per risolvere da subito quanto attiene alla copertura delle turnazioni(senza straordinario), alla tutela della salute dei lavoratori, alla manutenzione e  potenziamento ecocompatibile del servizio pubblico.
Contro la privatizzazione e per il potenziamento del trasporto pubblico, già gli autoferrotranviari genovesi avevano dato un segnale forte di opposizione a qualsiasi liquidazione, men che mai in nome del “ patto di stabilità e dei buchi di bilancio”.
Ora il segnale è stato raccolto e amplificato dagli autoferro  di Firenze,Pisa e Livorno, e ci auguriamo in breve da tutta Italia, in quanto il problema è generale, coinvolge in toto il sistema della mobilità e l’intera popolazione.

Coinvolge i lavoratori delle fabbricazioni industriali dei mezzi di trasporto su gomma e ferro, la cui sorte è messa in crisi dai nostrani padroni pubblici e privati, ma i cui marchi – Ansaldo STS, Ansaldo Breda, Breda Menarini Bus, Irisbus – sono estremamente appetibili in Europa da Mercedes, Bmw, Pegeuot,Volvo.  Lo Stato, con la vendita delle aziende- Finmeccanica intende  fare cassa, ai fini di mantenersi nel “ 3% del patto dio stabilità”; la Fiat ha chiuso Irisbus da due anni, solo per la politica liquidatoria delle produzioni italiani voluta dal boss Marchionne ( il 12/12 i lavoratori sciopereranno e manifesteranno a Roma , davanti alla. Sede del governo).

Eppure della produzione di  bus,tram,treni, navi ( lo Stato vuole liquidare anche Fincantieri) - di cui l’Italia è stata tra i leader mondiali – nel Bel Paese ce n’è bisogno come il pane . In un Paese, dove l’unica “ industria” che tira è quella del turismo e connessi, è da folli non realizzare un polo integrato della mobilità, che abbia come perno il trasporto pubblico e un comparto industriale dietro le spalle, che lo sorregga e ridiventi  appetibile  per  le esportazioni .

Ben vengano dunque : la diffusione-coordinamento   degli scioperi nel TPL ,il coinvolgimento dei lavoratori di tutti i settori , la cittadinanza attiva il lotta per la casa, il reddito e bisogni negati.
Sarà l’occasione per protestare e proporre insieme : la difesa e il potenziamento del trasporto pubblico, di un modo civile di vivere la pendolarità e la mobilità nelle città, di bonificarci dall’inquinamento e di salvaguardare la salute e le tasche.
Di questa visione , i Cobas sono parte attiva – attraverso le strutture aziendali,territoriali, nazionali –
impegnati oltremodo nella tutela dei lavoratori da ogni ritorsione – precettazioni, trattenute illecite,denunce, processi -   per liberare e far trionfare la giusta battaglia del trasporto pubblico.

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