lunedì 2 settembre 2013

Inceneritori: nè qui, nè altrove. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, l' azienda chiede CGIL risponde.

Comunicato stampa del 2 settembre 2013
Le dichiarazioni del presidente della camera del lavoro di Empoli Rossano Rossi sono un fulmine a ciel sereno in questo scorcio di fine estate. Non ci sorprende che la CGIL metta ancora una volta come prioritario il lavoro ad ogni costo: l'ha fatto chiedendo il rispetto della commessa per la costruzione degli F35, si dichiara favorevole alla TAV, non è mai stata contraria a sistemi di lavorazione inquinanti come quello dell' ILVA di Taranto o agli impianti di incenerimento. Si, perché si chiamano così: il termovalorizzatore non è altro che un inceneritore di nuova generazione.
Mentre altrove si sperimentano soluzioni in grado di coniugare salute e occupazione: il riuso a Goteborg, gli impianti a freddo, la riconversione degli impianti (Versilia), la “Fabbrica dei Materiali” di Reggio Emilia.... nel nostro territorio si torna a pratiche obsolete, dannose e in controtendenza rispetto a scelte come il porta a porta, che ha consentito di raggiungere percentuali di riciclaggio superiori al 90%. In un contesto del genere la piena funzionalità di un impianto di incenerimento si raggiungerebbe solo con una importazione continua di rifiuti.
Ci sorprende che il segretario della CGIL non si sia accorto della enorme ricaduta dal punto di vista occupazionale che tale scelta ha comportato. Il sindacato invece di fare simili sparate, sterili vista l' immediata presa di posizione del delegato all' ambiente per l' unione, farebbe bene a dedicarsi con più attenzione a chi il servizio lo sta svolgendo. Ci risulta ad esempio che una parte del servizio venga appaltato, a quali condizioni? Che tipo di contratti vengono applicati e perché non si sollecita Publiambiente a reinternalizzare lavoro e lavoratori?
La salute non si baratta con il lavoro, no a sistemi di lavorazione dannosi
per l' uomo e l' ambiente.
Cobas Empoli-valdelsa aderente alla Confederazione Cobas del lavoro privato

Dichiarazioni di R. Rossi:
«Ci sono aziende sul territorio, come quelle del settore della
gommaplastica, che sono 'energivore': ci sarebbe bisogno di un impianto di
produzione di energia che può essere un termovalorizzatore ma ci sono anche
tante altre soluzioni. Ovviamente nel rispetto dell'ambiente. So di
sollevare le critiche di tanti, ma bisogna iniziare a parlarne. Le aziende
risparmierebbero e potrebbero investire in occupazione».


REPLICA A ROSSI DEL DELEGATO ALL'AMBIENTE DELL'UNIONE «L'inceneritore qui
non si farà» Tempesti 'boccia' la Cgil Il sindaco di Cerreto sulla
proposta-termovalorizzatore «I PIANI dell'Ato dei rifiuti adottati di
recente non prevedono nessun termovalorizzatore nell'Empolese Valdelsa per i
prossimi anni». Carlo Tempesti, sindaco di Cerreto Guidi e delegato
all'ambiente per l'Unione dei comuni, sgombra il campo dopo la proposta
lanciata da Rossano Rossi, segretario della Camera del lavoro di Empoli.

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