martedì 3 luglio 2012

COMUNICATO RSU ATAF sui 270 ESUBERI




A tutti i lavoratori, alla stampa locale
Leggendo Repubblica veniamo a sapere che, di fronte al rischio di veder persi quasi trecento posti di lavoro, il sindaco di Scandicci Gheri pare se ne sia uscito con questa perla di saggezza “Che ci fosse troppo personale si sapeva”. Dai piani alti di Palazzo Vecchio, qualcuno avrebbe chiosato “Si arrangino, non ci hanno ascoltato quando chiedevamo 10 minuti di lavoro in più [sapendo di mentire n.d.r.]e ora sono affari loro”. Se fosse vero, sarebbe estremamente grave.
L' ATAF è un prodotto della politica, e la sua struttura organizzativa rispecchia un certo modo di amministrare la città e la Regione: i responsabili del dissesto finanziario dell'azienda non devono essere cercati fra i lavoratori, ma fra chi li ha amministrati in tutti questi anni. Che senso ha dire che si sapeva del troppo personale? Chi si è occupato delle assunzioni, forse gli autisti? Chi sta al volante deve pagare per gli errori di politici da quattro soldi che non hanno saputo gestire il trasporto pubblico in una città piccola come Firenze? Ma stiamo scherzando? E che senso ha continuare a mentire con la favola dei 10 minuti in più di lavoro? Anche un bambino di quinta elementare capirebbe che un piccolo sacrificio come quello non può assolutamente equivalere al risparmio di denaro che si ottiene con 270 licenziamenti. I lavoratori si sono opposti a questa baggianata perché sapevano dell'assoluta inutilità di tale provvedimento, non certo per fare un dispetto al Sindaco Renzi. Questa RSU ha tentato in ogni modo di fargli capire quale fosse il reale stato in cui versava l'Azienda, ma niente da fare: la risposta era sempre la solita “va tutto bene, il bilancio è in pareggio”
Questa amministrazione comunale, o sarebbe meglio dire Matteo Renzi, va da tempo vantandosi di aver trasformato ATAF da un carrozzone mangia soldi, in un' Azienda sana e produttiva. Peccato che d'ora in avanti con questo progetto ATAF si sia trasformata in un'azienda immobiliare: il trasporto pubblico lo farà un privato.
Con la vendita di ATAF il futuro candidato premier ha dimostrato tutta la sua incapacità nel gestire problemi seri: fare politica per il trasporto pubblico avrebbe significato privilegiare il trasporto pubblico, rendendolo efficiente per l'utenza e redditizio per l'Azienda. L'aumento della velocità commerciale dei mezzi, il controllo della sosta e della rimozione, la costruzione di “veri” parcheggi scambiatori, l'integrazione ferro-gomma, una progettazione delle linee adeguata alle esigenze della città: questi sono i problemi che Renzi avrebbe dovuto risolvere, altro che vendere il trasporto pubblico per lavarsene le mani.
Non aver inserito la clausola sociale all'interno del bando di vendita è una gravissima responsabilità politica, che rischia di creare 270 disoccupati dall'oggi al domani, alla faccia dei vari consiglieri comunali che fino a pochi giorni fa hanno continuato a rassicurare tutti che non ci sarebbero stati esuberi. Avranno a suo tempo pensato alle conseguenze sociali di una simile scelta? Noi speriamo proprio di sì, augurandoci che gli illustri politici si siano attrezzati ad ospitare in casa loro per i pasti quasi trecento futuri disoccupati .
Come RSU chiediamo le dimissioni immediate di questi ameni amministratori; meno mettono le mani nella cosa pubblica, meno danni fanno.

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