Questo è il modello seguito da molte aziende italiane e fatto proprio dalle aziende cinesi, basta andare a Prato per toccare con mano una condizione di vita fatta di precariato, di zero diritti, di ricatti e sfruttamento .
La Banca Europea chiede di “sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro”, di adeguare anzi “ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende” e sulla lettera di Trichet si registra il consenso unanime di tutto il Parlamento italiano. La asl vieta l'uso di questi seminterrati ma non ci sono ispettori (perchè il Governo ne ha bloccato le assunzioni) per verificare la idoneità dei locali e ,quando arrivano i controlli , i propretari (o i loro prestanomi) si spostano altrove chiudendo l'azienda (per non pagare le multe)
Non versiamo lacrime di coccodrillo per le lavoratrici morte a Barletta , rendiamo loro dignità e giustizia ponendo fine a quelle condizioni di sfruttamento selvaggio che ci risportano all'ottocento e che rappresentano il modello da seguire per la Banca europea.
Il lavoro nero è anche in toscana, dall'agricolutura al settore conciario fino a quelle industrie artigianali dove la miseria costringe donne e uomini, spesso immigrati\e, a lavorare 12 o 13 ore al giorno per 50 euro, senza contributi previdenziali, senza mangiare e senza copertura infortunistica
confederazione cobas pisa
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