mercoledì 6 gennaio 2010

Dipendenti pubblici "fannulloni" impiegati nella Protezione civile lavorano contro le inondazioni.

Urgono misure di reale sostegno ai lavoratori e alle famiglie colpiti dall’alluvione. Per il Ministro Brunetta i dipendenti pubblici sono dei “fannulloni”, insomma lavoratori e lavoratrici per i\le quali lo stipendio è un regalo, una sorta di beneficenza statale. Il risultato della campagna mediatica orchestrata nei nostri confronti è la Legge approvata che taglia arbitrariamente una buona fetta del salario accessorio al 75% del personale pubblico.

Ebbene questi lavoratori considerati da taluni inutili, pagati poco più di mille euro al mese, spesso svolgono lavori altamente specializzati, complessi, a volte pericolosi, e quando si ammalano si vedono decurtare lo stipendio per i primi dieci giorni di malattia.

Lavoratori e lavoratrici hanno rinunciato a trascorrere a casa parte delle festività compreso il Natale, magari hanno lasciato a casa mariti, mogli e figli per andare volontariamente a dare una mano ai Centri Operativi Comunali della Protezione Civile per l’emergenza causata dalla piena dei fiumi di questi giorni, sono andati in mezzo alle strade ed agli incroci a fare viabilità, hanno portato in salvo le persone.

Il nostro auspicio per il nuovo anno è che i cittadini italiani riescano a vedere la realtà del lavoro pubblico al di là degli slogan populisti e propagandistici che hanno il solo scopo di smantellare i pochi servizi pubblici rimasti producendo un grave danno per tutta la società.

In questi ultimi mesi il Governo sta attuando un’autentica militarizzazione della protezione civile anche se i fatti di cronaca dimostrano che sono invece le strutture pubbliche e del volontariato a costituire la vera struttura portante del sistema operativo, un sistema operativo da migliorare soprattutto nel rapporto con la popolazione che in questi giorni ha subito danni materiali ingenti.

E a proposito delle misure da adottare, urgono interventi tempestivi a sostegno di famiglie e del reddito dei lavoratori e delle lavoratrici che per mesi si ritroveranno senza lavoro, misure di cassa integrazione straordinaria, esenzione dal pagamento di tasse locali e nazionali , sistemazioni celeri per quanti si sono ritrovati senza un tetto e che avranno bisogno di soluzioni temporanee e di aiuti economici per la ricostruzione. Per questo occorre trasparenza e ad anno nuovo consigli comunali aperti perché la ricostruzione non sia un business, ma risponda alle effettive necessità della popolazione.

Confederazione Cobas San Giuliano Terme, Rappresentanze di Base Comune di San Giuliano Terme

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